
Eggs
Piatti tipici che abbiamo valutato
Altri piatti tradizionali a menù
Primi Piatti
Dolci
Il racconto della nostra visita
La visita era obbligatoria essendo il locale indicato da 4 classifiche sulle 7 consultate per le migliori carbonare di Roma. Nel complesso a noi il locale, totalmente incentrato per filosofia e nome sull’uovo, non ha convinto in pieno e nemmeno la tanto rinomata carbonara, seppur buona, ha entusiasmato. Il locale si trova in una zona abbastanza tranquilla di Trastevere, non è molto grande e ha qualche tavolino all’esterno su una via ad oggi non certo panoramica per via di vari lavori in corso. Noi abbiamo iniziato con un tris di strapazzi, che sono tre fritti di pasta alla carbonara presentati con stecchino a ‘mo di gelato con lo stecco e nei gusti classico, tartufo e ‘nduja e delle polpette di pane, uovo e pecorino in salsa di pomodoro dal nome Cacio e Ova. Buoni senza stupire gli stecchi, forse anche perché la differenza tra il classico e la ‘nduja non l’abbiamo proprio sentita; senza molto senso il cacio e ova che invece per consistenza ci è parso più un mappazzone che un piatto riuscito. Le carbonare, che a menu esistono in 10 versioni diverse, noi le abbiamo provate nella versione classica e nella versione viola con cipolla caramellata. Iniziamo coi pregi: ottima cottura delle mezze maniche, abbondante e ben bilanciata la cremina, abbondante, saporito e croccante il guanciale. Il problema nasce dal modo in cui vengono servite che è in un contenitore, tipo barattolo bormioli con diametro xxl, che ne rende un po’ scomodo il consumo, ma che soprattutto, sviluppandosi in verticale e sfidando la forza di gravità, fa si che si passi dalle prime forchettate poco esaltanti e quasi sciape, alle ultime, sul fondo, in un trionfo di condimento. Il giochetto è sicuramente furbo, perchè lascia al commensale un ultimo ricordo molto soddisfacente, ma a noi questa disomogeneità non è piaciuta per niente. La versione viola, addolcisce la versione classica con la cipolla, buona, ma come tutte le altre versioni, più adatta agli esploratori del gusto che ai tradizionalisti. Per finire un maritozzo con crema mascarpone al pistacchio con un maritozzo di eccellente fattura ed un tiramisù buono, giustamente non troppo dolce, ma forse un po’ troppo sbilanciato sul mascarpone. Nel complesso un buon locale, non certo tipico romano in senso stretto, con prezzi un po’ sopra la media, ma anche un servizio cordiale ed impeccabile, con una buona carbonara, anche se presentata male e direi, più adatto per un’esperienza culinaria piuttosto che per frequentazione costante.

















